Vigilia di Nocerina-Bari: un occhio alla Turris, lo sguardo al futuro

Poche ore separano il Bari dal match che potrebbe sancire definitivamente la risalita dei biancorossi in Serie C. Eppure, prima ancora di pensare alla trasferta in terra campana, oggi gli occhi e le orecchie saranno inevitabilmente puntati sul “Dino Liotta” di Licata, stadio in cui la Turris alle 16 scenderà in campo per affrontare il Gela. Al termine di questo inusuale anticipo, infatti, si saprà se domani il Bari avrà o meno la possibilità di festeggiare la promozione sul campo della Nocerina. Se la Turris non dovesse battere i siciliani, il destino sarebbe tutto nelle mani della squadra di mister Cornacchini che, con una vittoria al “Novi” di Angri, avrebbe in tasca la Serie C matematica: se alle 17 di domani i galletti avessero almeno 13 punti di vantaggio sulla seconda in classifica si renderebbero, con quattro giornate al termine del campionato, definitivamente irraggiungibili.

Quella contro la Nocerina non sarà una partita come le altre, considerando i precedenti tra le due squadre, che tra Serie C e Serie B si sono affrontate 10 volte nel corso della propria storia prima di ritrovarsi in Serie D. I molossi vorranno, senza dubbio, riscattare il pesante 0-4 subito al San Nicola un girone fa, quando la curva barese regalò uno spettacolo indimenticabile esponendo una meravigliosa coreografia, che ha fatto da scenario per la più bella e convincente vittoria casalinga della truppa agli ordini di Cornacchini. Molto accesa anche la rivalità tra le due tifoserie, che tuttavia questa volta dovranno rinunciare ad affrontarsi sugli spalti per via del divieto imposto ai sostenitori baresi a causa delle carenze strutturali del neutro di Angri.

Se è vero che Nocerina-Bari potrà essere una partita decisiva, va detto che in ogni caso, per quanto riguarda il countdown-promozione, per i pugliesi è solo questione di capire quando si potrà stappare lo champagne. I biancorossi hanno dimostrato di poter vincere partite in 9 contro 11, manifestando grinta e la giusta dose di agonismo e personalità, oltre all’indiscusso tasso tecnico di gran lunga superiore a tutte le altre compagini del girone I. C’è poco da dire, il Bari di mister Cornacchini non ha deluso le aspettative, dominando il campionato sin dalla prima giornata e rispettando i favori del pronostico. Cosa mai semplice e affatto scontata, considerando che di tempo a disposizione per costruire la rosa ce n’è stato davvero poco. In virtù di ciò, all’allenatore marchigiano si può tranquillamente perdonare qualche piccolo incidente di percorso e un gioco non sempre brillante.

A questo punto della stagione, quando è giunta l’ora di cogliere i frutti del lavoro svolto, si può finalmente iniziare a parlare di futuro. Quel futuro che ha tenuto sulla corda non solo il mister, ma l’intero staff. Perché quest’anno, a Bari, era assolutamente vietato sbagliare, e non sarà stato affatto semplice per tutti gli addetti ai lavori essere costantemente sotto pressione. La sensazione, che diviene ogni giorno più forte, è che questo gruppo di lavoro si sia affiatato e cementato con il passare delle giornate e con la consapevolezza, dopo ogni domenica, di aver fatto un passo importante verso l’obiettivo. L’aria che si respira dalle parti del San Nicola lascia quindi presagire che l’anno prossimo si possa ripartire dagli stessi attori che hanno messo in scena una rappresentazione degna di nota. L’impressione è che le prime conferme ufficiali, a partire dalla panchina, possano arrivare a stretto giro, per poi passare ad intervenire su una rosa che andrà profondamente ristrutturata per essere protagonista anche in Serie C. Nonostante le inevitabili critiche subite da una piazza esigente come quella barese, Cornacchini sembra aver convinto tutti all’interno della società: per la sua pacatezza, per l’educazione e la disponibilità dimostrate in ogni momento, ma soprattutto per l’indiscussa capacità di gestire un gruppo di campioni, riuscendo sempre a tenere tutti sulla corda e portando ciascuno a mettersi completamente al servizio della squadra, lasciando da parte i personalismi. Valori umani, oltre che tecnici, che pare abbiano convinto la dirigenza a puntare sul tecnico di Fano anche in Serie C.

Dopo una lunga corsa, il Bari vede finalmente il traguardo. Lo tocca con mano. E chissà che tra poco più di 24 ore, Turris e Nocerina permettendo, non si possa dare il definitivo addio ad una categoria che tutti hanno fretta di dimenticare il prima possibile.

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