“Ormai siamo vicini all’obiettivo, bisogna solo dare la sterzata finale. Domani non conteranno né la tattica, né la tecnica, ma il cuore e la voglia di ottenere il risultato pieno”. Idee chiare e tanta concentrazione, ma allo stesso tempo serenità: si è presentato così mister Giovanni Cornacchini in sala stampa alla vigilia di Bari-Portici, gara che (in caso di vittoria dei biancorossi e contestuale mancata vittoria della Turris) potrebbe dare ai galletti la certezza matematica della Serie C.
“Non so se chiuderemo i conti già domani, ma so che la squadra ha lavorato bene in settimana. Mi aspetto una reazione rispetto alla sconfitta contro la Nocerina”. Il suo Bari, che nel girone di ritorno ha avuto un rendimento più basso rispetto al girone di andata, domani ritroverà Simeri, al rientro dalle due giornate di stop imposte dal Giudice Sportivo: “Simone ha passato più di un mese con problemi fisici, poi è arrivata la squalifica. È un giocatore che per il nostro tipo di gioco è molto importante”. Cornacchini conosce bene la ricetta per affrontare questi ultimi, delicati impegni: “Il volume degli allenamenti settimanali è enorme, quindi dal punto di vista fisico stiamo bene. Magari ci è mancata un po’ di brillantezza, ma è una questione assolutamente mentale: dobbiamo trovare dentro noi stessi le forze e dobbiamo moltiplicarle”.
Nessun dubbio sulla formazione (che non svela, n.d.r.) che affronterà il Portici, squadra che nel girone di ritorno ha fatto molto bene, piuttosto un paio di stoccatine niente male a qualche ex giocatore: “C’è chi parla e probabilmente non conosce bene la situazione, e dice che noi non possiamo avere dei cali. La realtà è che uno che capisce di calcio non può dire certe cazzate”.
In chiusura, un riferimento al pubblico che domani sarà presente al San Nicola: “Io dai tifosi non mi aspetto niente di particolare, spero solo che capiscano il momento perché questa squadra ha bisogno dell’aiuto della tifoseria. Mi auguro che ci stiano vicino, poi a fine partita decidere eventualmente di fischiare o applaudire. Ma fischiare magari un giovane nel corso della partita secondo me è un errore, perché a loro pesa di più, glielo leggo nel pensiero durante la settimana”.
Ecco, in versione integrale, le parole del mister dei biancorossi.
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