Campane a festa, musica dolce, canti natalizi. Tutto bello, per carità. Ma ciò che, da sempre, appassiona ogni singolo amante del calcio sono le note di valzer del calciomercato. E quelle note, che risuonano ormai da giorni, iniziano a salire di volume sempre più. Perché, da domani, i giochi saranno ufficialmente aperti. E il Bari di certo non starà a guardare.
Sei punti. Questo il distacco attuale dalla Ternana capolista. Ed è da qui che bisogna ripartire. Sei punti che avrebbero potuto essere quattro, se solo Lucca non avesse indovinato la punizione della vita e i biancorossi fossero riusciti a portar via la posta piena da Palermo nel turno pre natalizio. Ma il passato è passato, e questo Bari ha voglia esclusivamente di guardare al futuro. C’è un obiettivo da raggiungere, e quell’obiettivo si chiama Serie B. Per raggiungerlo, la società del presidente De Laurentiis non si farà trovare impreparata al gran ballo.
Pochi nomi, zero fretta, tante situazioni ancora in divenire. Il calciomercato dei galletti non partirà con il piede sull’acceleratore, anzi. È lecito attendersi, piuttosto, che il ds Romairone proceda con estrema cautela per puntellare (e assolutamente non rivoluzionare) una rosa che, fin qui, ha disputato una stagione più che positiva, oscurata solo in parte dal cammino stratosferico della battistrada. Una rosa con tanti giocatori di qualità, appetibili sul mercato, e che ha solo bisogno di un po’ più di qualità.
Dove? Innanzitutto sulle corsie di centrocampo. In attesa di capire fino in fondo le condizioni di Andreoni, su cui la società punta molto e che da ieri è tornato ad allenarsi con il gruppo, la priorità sembra essere un rinforzo sull’out di sinistra. D’Orazio fin qui si è ben disimpegnato, eppure allo stesso tempo la società di Strada Torrebella sembra cercare altro. In questo contesto, l’idea Di Noia sembra essere più che concreta. Un calciatore che sia il mister (che l’ha avuto a Matera) che il ds (è stato proprio Romairone a portarlo al Chievo) conoscono molto bene, e che sarebbe molto utile per la sua capacità di agire sia sulla fascia che come centrale di centrocampo nonché, eventualmente, in qualità di mezzala in un centrocampo a tre qualora il mister ne ravvisasse la necessità. La pista che porterebbe a Giovanni Di Noia è assolutamente calda, l’ex biancorosso nato a Bari sarebbe ben disposto a riabbracciare il capoluogo pugliese, eppure non si intravedono accelerazioni definitive all’orizzonte. Il perché è presto detto: il Bari ha bisogno di operare anche, e prioritariamente, sul mercato in uscita. Hamlili e Corsinelli, utilizzati fin qui col contagocce, dovrebbero salutare la truppa. Per andare a cercare minutaggio altrove, certo, ma anche per liberare slot importanti che, al momento, risultano pieni.
Così come “pieno”, almeno a livello numerico, è il reparto offensivo. Attualmente gli attaccanti a disposizione di mister Auteri sono sette, e tanti rimarranno, sebbene non sia affatto escluso un rimescolamento delle carte. Non è un mistero, infatti, come la situazione di Simone Simeri, finito ai margini del progetto tattico, abbia fatto drizzare le antenne a diverse pretendenti (Perugia su tutte), che fin qui tuttavia si sono limitate alla richiesta di informazioni. Se il n°9 dovesse partire, a Romairone spetterebbe il compito di sostituirlo. I nomi del barese Pietro Cianci (10 gol con il Potenza nelle prime 17 giornate) e quello di Luca Pandolfi (6 reti con la maglia della Turris) fanno gola, anche perché entrambi hanno disputato una prima parte di stagione molto positiva. Ma non è da scartare nemmeno l’idea che si possa puntare su altri profili. Ad esempio, su un esterno sinistro che possa costituire una valida alternativa a D’Ursi, il cui rendimento fin qui ha parzialmente deluso le aspettative. Dall’altra parte, con Marras e Citro (quest’ultimo sulla via del recupero), non dovrebbero registrarsi arrivi. Così come, allo stesso tempo, non dovrebbe muoversi Montalto, nei giorni scorsi accostato al Pescara ma su cui, almeno per ora, è stato posto il veto.
E la retroguardia? Innanzitutto, va sottolineato come il Bari segua con molta attenzione l’evoluzione del caso Minelli. Il difensore 21enne, colpito dal coronavirus,e in seguito bloccato per un mese a causa di alterazioni nell’elettrocardiogramma, dovrebbe tornare presto a disposizione di mister Auteri. Secondo quanto abbiamo appreso, trapela ottimismo in seguito alla visita di idoneità sostenuta dal ragazzo nei giorni scorsi al “J-Medical” bianconero. Si aspetta il referto definitivo, ma l’impressione è che il n°23 si riaggregherà presto ai compagni. Detto di Minelli, va tuttavia rimarcato come anche il pacchetto arretrato potrebbe subire delle piccole modifiche. Sotto la lente d’ingrandimento è finito Marco Perrotta, mai realmente centrale nelle idee dell’allenatore di Floridia e messo da parte dopo l’espulsione rimediata contro la Ternana. Per lui, da allora, solo 45 minuti disputati nel corso del secondo tempo contro l’Avellino, e una più che concreta possibilità di dover fare le valigie. Se così dovesse essere, si andrebbe immediatamente a colmare la lacuna con un difensore rapido e, possibilmente, mancino.
In definitiva quello dei biancorossi sarà un mercato attento e ponderato, una sessione in cui muoversi senza impazienza, in modo chirurgico, per migliorare, senza snaturare, una rosa ritenuta già competitiva. Il direttore Romairone vaglierà con attenzione ogni pista che si possa presentare, di concerto con mister Auteri, per mettere nel motore quei cavalli in più che saranno necessari da qui a fine a campionato, anche se la sensazione è che, per i primi 7-10 giorni di trattative, possa non muoversi granché. E con la convinzione che, con 3-4 innesti di qualità, si possa realmente azzerare il gap con gli umbri fin qui dominatori.
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