Nessuno tocchi Giovanni Cornacchini

Nessuno tocchi Giovanni Cornacchini! Perché è un uomo tosto e serio, oltre che un tecnico capace. Qualcuno storcerà il naso sull’ultimo aggettivo ma, ne sono convinto, capace lo è. Abbiamo fatto solo un anno di purgatorio in serie D ed è merito certamente della società che ha allestito una rosa di qualità superiore per la categoria, è merito dei calciatori che hanno dato molto, ma è merito pieno e indiscutibile di Giovanni Cornacchini, che ha fatto bene il suo lavoro. Gestire la qualità è molto difficile: i calciatori bravi sono sempre convinti di essere titolari, anche quando la condizione fisica latita o non si hanno le caratteristiche giuste per il modulo di gioco scelto dal tecnico. Non è facile gestire un gruppo in cui tanti sono bravi,  in questo Cornacchini è un maestro.

E poi, da quelli scarsi non ci si aspetta molto e bastano l’impegno e la passione per dare soddisfazione. Da quelli bravi si vuole sempre di più. Un po’ come a scuola, i prof sono sempre pronti a elargire la sufficienza regalando i “6” di incoraggiamento all’impegno dei poco talentuosi, e ad aggiungere i meno-meno agli “8” meritati dagli studenti più dotati con la formula ”bravo ma può fare di più”.  Quando quelli bravi  “steccano” sono solo inciampati  in un episodio negativo, non cambiano geneticamente, sempre bravi restano e alla prima occasione lo dimostrano.  Quindi, aspettiamo le prime di campionato per vedere quanto è tosto il Bari di Cornacchini.

Proviamo tutti, giornalisti e tifosi, a contenere la delusione per una sconfitta che brucia in profondità perché maturata ad Avellino e per di più contro una squadra messa su da appena 15 giorni e imparagonabile ai galletti. Sono cose che succedono, meglio che sia accaduto ad Avellino in Coppa Italia piuttosto che a Lentini domenica prossima all’esordio in campionato. Certo, la squadra è apparsa lenta nella manovra e affaticata, ma sono gli effetti degli esperimenti tattici di Cornacchini – che fa bene ad effettuarli prima del campionato – e di una preparazione molto dura imposta dallo staff tecnico ai calciatori, che darà i suoi frutti durante la stagione. Chi segue gli allenamenti sa quanto impegno e fatica ci mettano, e il lavoro viene sempre premiato.

Siamo fuori dalla coppa Italia di Serie C, poco importa! Vincere fa sempre piacere e tiene alto il morale, ma a questa squadra questa competizione poteva solo dare disturbo: chi la vince si prende una bella coppa e un posto nei play off promozione. Non può essere un obiettivo per questo Bari, che mira a vincere il suo girone, meglio non avere distrazioni. La Società sa il fatto suo, lasciamoli lavorare sereni. Finora brocchi in campo non ne abbiamo visti, sono state centrate tutte le scelte, rinnovando quasi completamente la squadra con calciatori di prospettiva anche per la serie B. È vero, ad Avellino non abbiamo visto una bella prestazione, ma le occasioni  le abbiamo avute nel primo tempo. Abbiamo assistito all’esordio positivo, nonostante la forma ancora imperfetta, di Schiavone e al ritorno di Floriano. Il tecnico nel secondo tempo ha provato di tutto e di più, persino Kupisz terzino! E, in conferenza stampa, ha detto di aver capito tanto sulle soluzioni che ha a disposizione. Non è questo il momento delle polemiche, ma ancora quello degli abbonamenti, della fiducia, di alzare la cresta!

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