Gela, ennesimo terremoto societario: a forte rischio la partita contro il Bari

Una corsa a ostacoli senza fine: si potrebbe tranquillamente descrivere così il campionato del Gela fino a questo momento della stagione. Eppure, la parola fine potrebbe essere clamorosamente scritta proprio nelle prossime ore, nel corso della settimana che precede l’incontro al San Nicola contro il Bari. Partita che, stando alle notizie provenienti dalla Sicilia, rischia seriamente di non disputarsi affatto.

Ma andiamo con ordine, e cerchiamo di ricostruire la situazione assurda e paradossale con cui la società, i calciatori e i tifosi biancazzurri hanno dovuto convivere sin dall’inizio del campionato. Come molti ricorderanno, l’impianto Vincenzo Presti di Gela è, fin dal marzo 2018, interdetto al pubblico per via di una situazione strutturale assolutamente precaria. La stessa partita contro il Bari a fine novembre, nonostante un lungo tira e molla con i padroni di casa che, fino all’ultimo, cercarono di provare a giocare altrove per consentire ai propri tifosi di assistere a una partita storica, si disputò a porte chiuse. E così è stato per tutto il girone di andata, con i tifosi gelesi che sono stati costretti a seguire le gesta della propria squadra da un terrazzo con affaccio sul Presti. È facile capire come il problema dello stadio si sia andato a ripercuotere pesantemente sull’economia della società della famiglia Mendola, che più di una volta durante l’anno ha pensato di mollare. L’impossibilità di aprire la campagna abbonamenti e di vendere biglietti per le singole partite, oltre alla difficoltà di attirare sponsor, hanno reso la situazione difficilmente gestibile anche dal punto di vista puramente finanziario.

Nonostante ciò, la squadra ha disputato fino a questo momento un campionato di tutto rispetto, rimanendo costantemente in zona playoff anche dopo le dimissioni dell’ex tecnico Karel Zeman, sostituito in corso d’opera da Salvatore Brucculeri. Tuttavia, proprio quando (ai primi di dicembre) la questione dello stadio Presti sembrava incanalarsi verso il lieto fine, con il commissario straordinario di Gela Rosario Arena che si diceva convinto di poter restituire l’impianto alla squadra e alla città tramite una parziale riapertura al pubblico, il 5 gennaio la doccia fredda: in seguito a una relazione tecnica inviata al Comune dalla stessa società del Gela, in cui si attestava come l’instabilità della copertura della tribuna mettesse a rischio l’incolumità di giocatori e staff durante le partite, Arena non ebbe altra scelta se non quella di emettere un’ordinanza di chiusura totale dell’impianto gelese, evidenziando come la copertura sarebbe dovuta essere smantellata e sostituita.

Dalla giornata successiva, il Gela ha dunque iniziato il suo continuo pellegrinaggio, disputando le seguenti sei partite casalinghe dividendosi tra il Valentino Mazzola di San Cataldo e il Dino Liotta di Licata. Proprio a Licata, domenica, è arrivato il 6-1 subito dalla Cittanovese, per quella che è stata la più pesante sconfitta interna della storia del Gela, a chiusura di una settimana tribolatissima.

Venerdì, infatti, a seguito di una dura lite andata in scena al Mattei di Macchitella (dove i siciliani si allenano) tra il direttore sportivo Martello e un dirigente, sembrava che lo stesso ds fosse stato esonerato. Notizia diffusa da alcuni organi di stampa e prontamente smentita dalla società, che anzi attraverso un comunicato ribadiva la propria fiducia sia al ds che all’allenatore. In questo clima di forte tensione, i giocatori scesi in campo contro la Cittanovese non sono evidentemente riusciti a esprimersi serenamente, venendo travolti dai 6 gol dei giallorossi calabresi e subendo una pesantissima contestazione dai propri tifosi che, al fischio finale, hanno obbligato i calciatori a togliersi la maglia. Come se non bastasse, pare che a fine partita (stando a quanto riportato dalla stampa locale) un collaboratore della società abbia fatto sapere come l’intenzione della proprietà fosse quella di mollare definitivamente e liberare tutti gli atleti.

A conferma di quanto complicata appaia questa situazione, la società del Gela Calcio ha comunicato ieri che sono tuttora “in corso delle riunioni che si protrarranno nelle prossime 48 ore, al termine delle quali” capiremo se il Gela proseguirà il campionato o meno.

Non resta, dunque, che attendere la mattinata di domani per capire se Bari-Gela, in programma domenica alle 15 allo Stadio San Nicola, verrà regolarmente disputata o se si andrà verso la vittoria a tavolino per i biancorossi. Un epilogo a cui, naturalmente, nessuno spera di assistere.

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