Franceschini (all. Palmese): “La partita contro il Bari un premio per quanto fatto finora”

Tra poche ore il Bari di mister Cornacchini sfiderà al San Nicola la Palmese del tecnico Ivan Franceschini. L’ex giocatore che ha collezionato 315 presenze tra Serie A e B, indossando tra le altre le maglie di Reggina, Torino, Genoa e Olympique Marsiglia, racconta a ilGalletto.TV la sua avventura alla guida dei neroverdi.

Arrivate a Bari da imbattuti. Se dal Bari ci si poteva più o meno aspettare un percorso simile, quello della Palmese è probabilmente un cammino inaspettato: essere imbattuti dopo 10 giornate non può essere un caso. Qual è il vostro segreto?

“In campo diamo l’anima. I ragazzi hanno capito le difficoltà. Ci sono stati momenti difficili soprattutto all’inizio con problemi soprattutto di tipo logistico. Nonostante questo, in campo hanno sempre messo il massimo dell’impegno e dell’applicazione nel seguire i miei dettami. Stanno cullando un sogno: molti di loro, pur guadagnando molto poco, vogliono diventare calciatori e io sto cercando di dargli una mano. Hanno capito che l’unica maniera per perseguire questo obiettivo è dare in campo tutto quello che hanno. Solo in questo modo si riesce a sopperire a qualche lacuna tecnica, sebbene molti di loro siano ragazzi di valore che mi stanno regalando molte soddisfazioni. Sappiamo che contro il Bari sarà difficilissimo, ma allo stesso tempo siamo orgogliosi di arrivare a questa partita da imbattuti. Era uno dei nostri obiettivi e per noi la partita di domani deve rappresentare un premio”.

Cosa l’ha spinta ad accettare l’offerta di allenare una squadra in una situazione societaria così complicata?

“La passione. Ho sempre vissuto nel mondo del calcio. Ho giocato sin da piccolo, ho avuto la fortuna di fare il professionista a buoni livelli e ho studiato per diventare allenatore. Poi nella vita si sa: puoi pensare di essere bravo e preparato, ma c’è sempre bisogno di qualcuno che ti dia la possibilità di metterti in mostra. In più, pur essendo parmigiano, sono calabrese d’adozione. Ho sposato una ragazza di Reggio Calabria, dove vivo tuttora con lei e i miei figli. Ho iniziato ad allenare in Eccellenza, poi sono stato alla Reggina per due anni come secondo. Ho colto poi l’occasione di allenare la Palmese e per me era un’ottima possibilità e tra l’altro conoscevo alcuni dei ragazzi: per me il rapporto umano è fondamentale”.

Come deve essere l’approccio contro una squadra prima in classifica, che parte con tutti i favori del pronostico e che ha il miglior attacco e, insieme alla vostra, la miglior difesa del campionato? Che Bari si aspetta?

“Dobbiamo giocare come sempre abbiamo fatto finora, con il coltello fra i denti cercando di limitare il più possibile l’avversario. Un attaccante del Bari guadagna probabilmente più di tutti i miei ragazzi messi insieme, dunque è normale che i valori tecnici dei giocatori del Bari siano superiori. Sappiamo che per fare il risultato dovremo fare ancora di più di quanto fatto finora dal punto di vista dell’impegno, della corsa e della concentrazione”.

E cosa secondo lei la squadra di mister Cornacchini deve temere maggiormente da parte vostra?

“Il Bari è uno squadrone e non deve temere niente da parte di nessuno. Noi però di certo non verremo al San Nicola in gita e cercheremo di fare la nostra partita con le nostre qualità, mettendoci agonismo senza mai essere scorretti”.

Data la situazione societaria, quella al San Nicola potrebbe essere la vostra ultima trasferta. Come state vivendo questo momento? Ci sono novità dal punto di vista societario?

“Lo viviamo benissimo perché noi dobbiamo pensare esclusivamente ad andare in campo. Anche perché su quello che succede al di fuori non possiamo farci nulla. Siamo una squadra che è riuscita a compattarsi nelle difficoltà e a creare un bel gruppo. Non siamo solo compagni di squadra, ma anche amici. Speriamo di riuscire ad andare avanti con il campionato e che questo sia solo l’inizio. Vorremmo portare a termine la stagione nel migliore dei modi, anche se purtroppo non dipende solo da noi”.

È la prima volta che torna al San Nicola dal 2002 quando indossava la maglia della Reggina. Anche se non potrà andare in panchina, che effetto fa ritrovare da allenatore il Bari come avversario in Serie D?

“In realtà c’ero già tornato per un Catania-Torino in campo neutro quando indossavo la maglia del Toro. Purtroppo contro il Bari non potrò essere in panchina per squalifica, ma  sarà ugualmente una bella emozione. Ho già visto in azione i biancorossi in occasione dell’esordio a Messina. Ero al “San Filippo” e ho potuto constatare di persona quanto il Bari sia di un’altra categoria e sono convinto che con questo organico potrebbe tranquillamente ben figurare anche in C. Con qualche innesto, chissà che nel giro di 3 anni non possa ripercorrere le orme del Parma. Certo, nonostante i tantissimi giocatori di qualità, calarsi mentalmente in un campionato come quello della Serie D non è mai semplice, soprattutto per via dei campi spesso in pessime condizioni”.

Al termine dell’intervista con mister Franceschini, Rocco Ranieri, commercialista di professione e responsabile dei rapporti con la stampa, ci ha tenuto a condividere tre suoi desideri per questa stagione. Il suo sogno è che alla data del 30 novembre la situazione societaria della Palmese si risolva positivamente e che i neroverdi possano continuare ad onorare il campionato. Non solo, perché il dott. Ranieri vorrebbe che tutte le squadre calabresi riuscissero a centrare la salvezza. In ultimo, ma non per importanza, il suo desiderio sarebbe quello di poter disputare la partita di ritorno a Palmi, con il Bari a un punto dalla promozione matematica. Sarebbe per lui un’immensa soddisfazione perché alla splendida giornata di sport si abbinerebbe il sogno principale di riuscire a portare a termine la stagione con la Palmese.

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