A piccoli passi, percorrendo una strada stretta e buia, provando a rischiarare la via con la luce fioca di un lanternino. Nell’Italia della pandemia, del lockdown e delle task force, il calcio nostrano sta cercando più o meno disperatamente di ripartire. Tra i dubbi e le incertezze causate dall’emergenza sanitaria da un lato, e la voglia mista alla necessità morale di provare a dare un senso a una stagione improvvisamente interrotta.
Tra corse in avanti e brusche frenate, succedutesi nel corso di questi mesi in cui il tempo sembra essersi fermato, ieri è arrivata un’accelerazione importante. L’ormai celeberrimo comitato tecnico scientifico, che da qui in avanti chiameremo CTS per comodità, ossia quell’organo che, nei fatti, sta scandendo i ritmi delle nostre vite, ha detto sì alla ripresa degli allenamenti e, di conseguenza, dei campionati. Un sì prudente, abbottonato, quasi “forzato”, ma pur sempre un sì. Con delle attenzioni particolari, è ovvio. Intanto, riconoscendo l’importanza sociale del calcio, ma ribadendo allo stesso tempo che tamponi e reagenti che saranno utilizzati per calciatori e staff non dovranno in alcun modo impattare sulla disponibilità degli stessi per tutto il resto della popolazione. Poi, prendendo atto che gli allenamenti di squadra sono, evidentemente, una parte imprescindibile, e dando il via libera agli stessi a condizione di mettere in quarantena non solo gli atleti, ma tutto il personale facente parte di una squadra. Sottolineando, come giusto che sia, che al primo caso eventualmente positivo dovrebbe corrispondere una quarantena di 14 giorni per tutto il team, con l’azzeramento dei contatti con l’esterno. Rilasciando, infine, un parere tecnico “non ostativo” alla ripresa, sebbene il calcio sia uno sport in cui il contatto fisico è inevitabile, e che dunque praticarlo porta intrinsecamente un alto rischio di diffusione del contagio.
Insomma, a patto che si rispettino scrupolosamente tutte le norme indicate dal CTS, il pallone potrà tornare a rotolare. Certo, la decisione finale spetterà al Ministro competente. Così come alla FIGC toccherà il compito di fornire un protocollo dettagliato che risponda punto per punto alle indicazioni fornite dal CTS. Ma la sensazione che se ne ricava è che, verosimilmente, dal 18 maggio le squadre potranno tornare ad allenarsi in gruppo. L’intenzione della FIGC, espressa nei giorni scorsi dal presidente Gravina, è chiara: i campionati professionistici, tutti i campionati professionistici, devono riprendere. Con ogni probabilità si comincerà con la Serie A, cui seguiranno, se tutto dovesse andare per il verso giusto, la Serie B e la nostra cara Lega Pro. Che, in questo periodo, di pasticci ne ha combinati non pochi.
L’Assemblea dei club tenutasi giovedì scorso ha, come noto, sollevato un vespaio di polemiche. Ed è inutile che il presidente Ghirelli abbia provato a far passare il messaggio che tutti i presidenti erano compatti. Vero, una certa unità d’intenti si è pur manifestata su alcuni punti: blocco del campionato (52 società favorevoli su 59, la Juventus U23 non aveva diritto di voto essendo una seconda squadra), blocco delle retrocessioni (idem come sopra), promozione delle prime di ogni girone (53 sì) e blocco dei ripescaggi dalla D alla C (56 voti a favore). Ma è sulla quarta promozione che il fronte “compatto” decantato da Ghirelli si è distrutto in mille pezzi: 23 società favorevoli al criterio della promozione per meriti sportivi (la famosa media punti ponderata che spedirebbe in Serie B il Carpi, alla faccia del suo terzo posto in classifica), 16 quelle che hanno invece espresso la volontà di disputare i playoff, 3 contrarie e 17 astenute. Apriti cielo. Il Bari ha diramato un comunicato durissimo, esprimendo sconcerto per il criterio scelto e minacciando, neanche troppo velatamente, di ricorrere alle vie legali per tutelare i propri interessi. Lo stesso, sostanzialmente, ha fatto la Reggiana, società che al pari dei biancorossi si sentirebbe “derubata” dall’eventuale ammissione in B del Carpi. Ma l’Assemblea di Lega Pro, è bene specificarlo una volta di più, non ha effettivamente alcun potere, se non un valore esclusivamente consultivo. La patata bollente, a questo punto, passa nelle mani del Consiglio Federale della FIGC che, ricevute le indicazioni dall’Assemblea, potrà confermare, modificare o cestinare le proposte partorite nel corso dell’infuocato giovedì 7 maggio.
Se Gravina deciderà di tenere la barra dritta, è ipotizzabile che, per la Lega Pro, giunga l’indicazione che vengano disputati quantomeno i playoff per determinare la quarta promossa in Serie B. In modo che a decidere sia il campo, e non un meccanismo perverso che premierebbe una squadra terza in classifica. Come, dove e con quali squadre si giocherebbero questi eventuali playoff? Altra questione di non semplice risoluzione. Intanto, come scritto, ci sono 16 club che si sono già detti pronti a scendere in campo per giocarsi gli spareggi promozione, potendo affrontare anche i costi necessari per il rispetto dei protocolli imposti da FIGC e CTS. Tuttavia, le società aventi diritto sarebbero 28, e quindi, probabilmente, sarebbe bene studiare una formula che possa coinvolgere tutte, al netto di rinunce, anche per evitare futuri ricorsi. Il presidente della Ternana, Stefano Bandecchi, non le ha mandate a dire: “O si fanno i playoff o parte la causa. Gli spareggi in sicurezza si possono fare. Certo, servono 90 mila euro, ma chi non li ha resti a casa”. Ecco, posizione molto poco politically correct, ma probabilmente giusta.
Insomma, è abbastanza evidente come tutte le parti in causa si stiano muovendo su un terreno minato. La soluzione perfetta probabilmente non esiste, e anzi al minimo passo falso da parte di chiunque rischiano di scatenarsi esplosioni (di ricorsi) a catena. Se il pallone tornerà a rotolare, o se le sfide dal campo si dovranno spostare nelle aule dei tribunali, lo scopriremo a breve. Certo, l’auspicio di tutti è che il giudice supremo possa essere il campo. Anche perché, aspetto non di poco conto, vorrebbe dire che questa dannata epidemia staremmo iniziando a mettercela alle spalle.
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