Cornacchini: “A Roccella per vincere, anche con un po’ di turnover. Vogliamo la Poule Scudetto”

Ultimi 90 minuti di campionato, poi per il Bari di mister Giovanni Cornacchini sarà tempo di tuffarsi nella Poule Scudetto per cercare di portare a casa il titolo di Campioni d’Italia Serie D. Un obiettivo concreto quello di provare a cucirsi lo scudetto sul petto, ma prima c’è da affrontare un Roccella che cercherà a tutti i costi la vittoria per garantirsi il miglior piazzamento possibile in vista dei playout. Ecco come il mister dei galletti ha analizzato la partita di domani e la stagione dei suoi.

A quale piatto della cucina barese paragonerebbe il campionato e la promozione del Bari?
“Direi la pastiera, che non è proprio barese ma ho un debole per quella che mi prepara una signora di barivecchia e potrebbe essere una giusta sintesi di questa stagione. È un dolce apparentemente facile da preparare, ma in realtà ha bisogno di diversi passaggi, di molta cura dei dettagli, della giusta temperatura di cottura, ma soprattutto che tutti gli ingredienti siano equilibrati e ben amalgamati fra loro. Un po’ le caratteristiche del Bari di questa stagione. Sembrava tutto facile, ma dietro questo risultato c’e stato davvero molto lavoro”.

In questa breve, ma intensa, stagione ha mai immaginato di tornare indietro nel tempo e poter venire a Bari da calciatore? Insomma, quanto le sarebbe piaciuto diventare idolo del San Nicola?
“Il San Nicola è uno stadio incredibile, e lo è anche il tifo di questa città. Per me, che mi alimento di stimoli e pressioni, sarebbe stato senza dubbio una bella sfida come calciatore giocare qui. Segnare sotto lo nord piena deve essere una esperienza indimenticabile per un attaccante”.

Per comporre il suo calciatore ideale, può mettere insieme le qualità più spiccate di 3 dei suoi uomini? 
“Il calciatore ideale non esiste. Quando dico che conta la forza del gruppo non mento. È chiaro che ci siano alcuni calciatori che hanno una classe e un talento superiori, ma non possono fare tutto da soli. I “gregari” spesso sono più importanti, perché sono quelli che fanno il lavoro sporco e mettono i calciatori con maggiore qualità nelle condizioni di finalizzare ed esprimere il proprio gioco. Le individualità, senza un gruppo solido e forte non sempre riescono a fare la differenza in campo.
Però se dovessi immaginare tre caratteristiche direi personalità, umiltà e tenacia”.

Fino a che punto è casuale che nel suo Bari siano andati a segno 17 uomini su 24 (compreso Marfella)?
“Abbiamo lavorato tutto l’anno sul senso di abnegazione e sacrificio, sull’anteporre l’obiettivo finale e il gruppo ai personalismi. Credo che questo abbia influito molto sul fatto che siano andati in gol in 17. Non c’è stata competizione su questo, ma grande concretezza e capacità di mettere i propri compagni nelle condizioni di sbloccare, chiudere o riprendere una partita”.

Anche a Roccella per vincere?
“Certo, è quello che cercheremo di fare. Aver già vinto il campionato non ci deve in alcun modo far rilassare mentalmente perché abbiamo ancora da affrontare la poule scudetto che è un obiettivo della società. Sappiamo di trovare una situazione ambientale calda e una squadra che se la giocherà a viso aperto. Noi dobbiamo cercare come sempre di entrare subito in partita, sfruttare le occasioni che ci capitano e sbagliare il meno possibile”.

Mancando Brienza e Floriano si ritorna al 4-3-3? In vista della poule scudetto potrebbe esserci turnover? In tal caso, c’è qualche chance di vedere Iadaresta dal primo minuto?
“Probabilmente partiremo con il 4-4-2 con Iadaresta dal primo minuto. Ho voluto preservare due dei quattro diffidati e Brienza in vista della poule scudetto, quindi inevitabilmente ci sarà un po’ di turnover”.

Ha avuto tempo questa settimana per studiare le avversarie più dure da affrontare. Lecco, Como e Bari sono le favorite, o si ragionerà come è giusto e forse più logico che sia, una partita alla volta?
“Non sottovaluterei neanche il Picerno a dirla tutta. Ciò detto, finora abbiamo ragionato di partita in partita ed è stata la scelta più giusta da fare. Ogni partita è storia a sé e va preparata per bene, senza tralasciare nulla”.

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