Ci è voluto un po’, ma alla fine il Bari ha trovato il suo nuovo direttore sportivo. Risponde al nome di Ciro Polito, e anche se giovanissimo (42 anni compiuti ad aprile), qualche buona esperienza nel personale bagaglio da dirigente ce l’ha già: un campionato di Serie C vinto con la Juve Stabia, appena due stagioni fa. E una salvezza conquistata poche settimane fa ad Ascoli, con una squadra totalmente allo sbando che aveva raccolto appena 6 punti in 12 partite, e che alla fine ha brindato alla permanenza in B senza aver nemmeno avuto bisogno di passare dai playout. Una salvezza più che tranquilla, insomma, figlia anche della rivoluzione di gennaio a firma Polito, che ha portato un risultato che, a dicembre, appariva assolutamente inaspettato. Il video della ormai famosa conferenza stampa del neo ds dei galletti è diventato virale. Ne vien fuori un uomo con le idee chiare, che non ha paura di prendersi le proprie responsabilità, anzi che vuole prendersele a tutti i costi. Lui sceglie l’allenatore, lui sceglie i giocatori, sul ponte di comando vuol esserci lui e nessun altro. Una figura forte, di cui si è assolutamente sentita la mancanza soprattutto nella seconda parte della stagione appena conclusa, e di cui il Bari ha un bisogno quasi disperato.
Anche perché di lavoro da fare ce n’è eccome. C’è da trovare l’allenatore, prima di tutto, perché con Auteri si arriverà inevitabilmente alla separazione. Nomi ne sono circolati già parecchi: da Toscano a Pavanel, passando per Scienza, Marino, Mignani, Liverani, Vecchi, ed è probabile che il prescelto appartenga a questa lista. Chi ha tempo, non aspetti tempo: l’annuncio potrebbe arrivare già nei primi giorni della prossima settimana. E poi sarà la volta delle scelte tecniche. Il Bari ha una rosa di quasi 30 giocatori, e tante sono le situazioni su cui ds e allenatore dovranno prendere delle decisioni. Ai calciatori reduci da un’annata da dimenticare, si andranno ad aggiungere i tanti biancorossi di ritorno da una stagione in prestito. Su tutti, andranno fatte profonde riflessioni per capire se e quanto possano rispondere ai requisiti imprescindibili per Polito: fame e voglia di dimostrare di tenere alla maglia, prima di tutto. E, naturalmente, rispondenza al progetto tecnico/tattico dell’allenatore.
Sarà un impegno notevole quello che aspetta il nuovo direttore, in un ambiente tutt’altro che semplice dopo una stagione disastrosa, la peggiore da 55 anni a questa parte. E ci si augura che, con la scelta di Polito, la società abbia deciso di cambiare radicalmente passo rispetto al recente passato. Polito pretende autonomia e rispetto dei ruoli: ci aspettiamo, dunque, che la Ssc Bari voglia riconoscerglieli. Che si recida, una volta per tutte, il cordone ombelicale che tiene la società di Luigi De Laurentiis fin troppo legata all’altra squadra di proprietà della Filmauro. Auspichiamo che Polito non debba rendere conto a nessuno che non faccia parte dell’organigramma biancorosso: gli venga assegnato un budget, si pongano degli obiettivi ben precisi, e lo si lasci lavorare seguendo le sue idee. Bari merita di poter camminare da sola, Bari merita di avere un progetto e una visione che non siano decise altrove. Questa svolta deve avvenire, ora o mai più. Perché l’insofferenza della piazza ormai si percepisce nell’aria, e il timore, più che fondato, è che possa sfociare nell’indifferenza. La speranza è che la scelta di Polito sia lì a testimoniare che la società ha compreso i propri errori, e che non intende ripeterli. I risultati, augurandoci che possano arrivare il prima possibile, ne sarebbero una logica conseguenza.
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