Ci sono partite, nell’universo del calcio, che lasciano in eredità messaggi e sensazioni che vanno ben al di là del risultato maturato sul campo. Prendiamo Inter-Juventus di ieri sera. Il tabellino recita 2-0, ma ciò che davvero rimane è una serie di messaggi ben più profondi del semplice +3 in classifica per i nerazzurri. Il big match di Serie A ci racconta di una Juventus che, per la prima volta dopo anni, inizia a vedersi lentamente scucire lo scudetto dal petto. E di un Inter che, al contrario, a quello scudetto inizia a crederci per davvero. Ci racconta, anche, la storia di un allenatore (Conte) che, nonostante la vittoria, ci tiene a dire che “una rondine non fa primavera”. E di un altro (Pirlo) che non ha paura a dire che la sua squadra ieri “non è scesa in campo”. Onestà, insomma, né più né meno.
Quella che, spiace tanto dirlo, ieri è mancata a mister Auteri nel post partita di Bisceglie-Bari. Una sfida vinta dai biancorossi, e questa è la cosa più importante, non c’è dubbio. Ma allo stesso tempo un match che, nonostante i 3 punti conquistati, ha lasciato una sgradevole sensazione di amaro in bocca. Per la prestazione della squadra, certo, ma anche per la maniera in cui l’allenatore dei galletti l’ha analizzata in zona mista. In conferenza stampa, Auteri ha parlato senza mezzi termini di “un atteggiamento buonissimo e di un buonissimo primo tempo”. Addossando al terreno di gioco e agli avversari, che contro il Bari giocano sempre “la partita della vita”, le colpe di una squadra apparsa decisamente sottotono. Aggiungendo, tra l’altro, che su un campo del genere persino la Juventus avrebbe incontrato difficoltà.
Sono dichiarazioni che, in tutta franchezza, si fa davvero fatica ad accettare, e che sanno di presa in giro. Chi scrive non è di certo un tecnico, ma qualcuno che, tuttavia, qualche partita di calcio l’ha vista. E parlare di Bisceglie-Bari come di una partita giocata bene è obiettivamente fuori da ogni logica. Siamo assolutamente certi che, da esperto conoscitore di calcio qual è, mister Auteri non possa essere realmente convinto di quanto dichiarato ieri sera. Siamo altrettanto persuasi che, tra le sacre mura dello spogliatoio, domani l’allenatore siciliano avrà molte cose da rimproverare ai suoi ragazzi. Come siamo allo stesso modo sicuri che, davanti allo specchio, in fondo il mister se la sia presa un po’ anche con se stesso. Perché, se realmente Auteri pensasse ciò che ha detto, ci sarebbe da essere estremamente preoccupati. È vero che aspettarsi il calcio spettacolo da una partita di Serie C è quantomeno complesso. Ma è altrettanto vero che vedere una squadra all’inseguimento del primo posto fare zero tiri in porta contro la terzultima in classifica fino al minuto 72 è inaccettabile. Questo Bari, o meglio, la versione del Bari andata in scena ieri sera, non può pensare seriamente di poter competere con la Ternana per la promozione diretta. E, a dirla tutta, si fa fatica a credere che possa anche solo immaginare di vincere i playoff. D’altra parte, è stato lo stesso allenatore dei biancorossi ad aver sottolineato, in più occasioni, quanto per lui la prestazione fosse importante indipendentemente dal risultato.
Il compito degli addetti ai lavori è raccontare e analizzare, nella maniera più onesta possibile, tutti gli eventi – partite e post comprese – che riguardano il mondo Bari. Allo stesso tempo, compito di un allenatore è non solo mandare in campo la squadra migliore, ma anche relazionarsi correttamente con la stampa e, più in generale, con la piazza. Non basta, purtroppo, schierare il giocatore più in forma. Occorre anche, e a maggior ragione in questi tempi in cui, a causa degli stadi vuoti, l’unico filo che lega i tifosi alla propria squadra sono i media e i social, trasmettere i messaggi giusti. Ieri, semplicemente, il mister di Floridia non l’ha fatto.
Ciò che resta, è l’immagine incancellabile di un allenatore poco lucido. Che, spiace sottolinearlo, da domani sarà sulla graticola ancor più di ieri. Perché, come dicevamo all’inizio, certe sensazioni restano molto più di un semplice risultato, e il timore è che quanto avvenuto ieri possa aver creato una frattura tra il mister e l’ambiente. Ed è un peccato, perché a dirla tutta in più occasioni il Bari ha raccolto meno di quanto seminato. Ieri, semplicemente e banalmente, si è vinta una partita pur senza meritarlo, e i biancorossi hanno potuto riscattare quei 2 punti lasciati sul campo contro la Turris, in una partita stregata in cui la sfortuna glielo aveva impedito. Ecco, sarebbe bastato che il mister dicesse questo. Ammettendo che il Bari può e deve fare di più, come d’altra parte hanno riconosciuto anche Citro e Frattali.
Caro mister, a volte basta veramente poco. Nessuno vuol sostituirsi a lei, e nessuno prova gusto nell’attaccarla. A ciascuno il proprio compito: a noi quello di fare domande, a lei quello di rispondere, nella maniera più sincera possibile. Ci auguriamo che possa essere sempre così, perché l’onestà paga sempre e non conosce categorie.
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