E poi c’è lui: il capitano che non abbandona la nave. Dopo aver scontato le 3 giornate di squalifica inflitte dal giudice sportivo dopo Cittadella-Bari, Ciccio Brienza torna a disposizione di mister Cornacchini in vista della sfida di domenica sul campo dell’Igea Virtus.
“Il mio sogno era quello di appendere le scarpette al chiodo a 40 anni in Serie A e lo scorso anno era un sogno che poteva diventare realtà. Oggi la mia scommessa, fino a quando potrò, è di portare il Bari più in alto possibile”. Parla a cuore aperto il numero 10 del Bari, dopo aver vissuto quel maledetto 16 luglio quando “si è toccato il fondo, ma ora non si può far altro che risalire”.
Per la prima volta nella sua carriera, Ciccio Brienza si troverà a giocare in campi di Serie D.
“Campionato sicuramente molto più agonistico che tecnico. Anche la regola degli under – spiega Brienza – incide molto, perché non tutte le squadre riescono a reperire under validi. Io la abolirei. Per me dovrebbe giocare chi è più bravo, come era ai miei tempi”.
L’idolo dei tifosi fa un passo indietro e ricorda l’espulsione di Cittadella-Bari. “Sapevo sarei stato espulso con quel fallo, ma mancava ancora qualche minuto al fischio finale. Ero a posto con la coscienza e consapevole che chiudere così sarebbe stato brutto, ma non mi pesava più di tanto”.
Il futuro dopo il calcio giocato? “Sul futuro qui vedremo. La società mi ha dato massima disponibilità – spiega Brienza – affinché io possa dare il mio contributo in campo finché sarà possibile e poi vedremo più avanti. Da grande più che come allenatore, mi immagino in un ruolo dirigenziale”.
Brienza crede fermamente che “l’ambiente abbia risposto con entusiasmo, ma non è una sorpresa. Bari ha sempre risposto così, soprattutto nei momenti più difficili. Credo che nella sfortuna e dopo quello che è successo sia la città, che i tifosi siano stati fortunati ad avere oggi una società come questa, credibile e solida”.
La conferenza stampa si è conclusa con uno scherzoso applauso al numero 10 dei compagni di squadra Di Cesare, Mattera e Floriano, autori di una incursione in sala stampa.
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