“A Mancini devo molto come allenatore, perché appena poteva mi buttava dentro e ha saputo darmi certezze che non avevo, dando valore a un ragazzo della Primavera”.
Con queste parole Francesco Bolzoni, in conferenza stampa, ha ricordato il primo dei due grandi allenatori che sono stati fondamentali per la sua carriera da giocatore.
Roberto Mancini, attuale allenatore della Nazionale Italiana, era il tecnico dell’Inter quando Bolzoni militava nella Primavera dei nerazzurri. Mancini se ne innamorò per le sue qualità tecniche e lo fece esordire in prima squadra in Coppa Italia nel corso della semifinale di ritorno contro la Sampdoria al San Siro finita 0-0.
La stagione successiva, l’allenatore jesino decise di regalare al diciottenne la gioia dell’esordio in Champions League nella partita vinta dall’Inter contro il PSV Eindhoven.
Dopo un’altra stagione all’Inter vissuta in prima squadra e il passaggio al Frosinone in Serie B l’anno dopo, Bolzoni incontrò a Siena un altro grandissimo allenatore del calcio italiano, Antonio Conte. Chiamato dai dirigenti bianconeri dopo la retrocessione, a Conte venne affidato il compito di riportare i toscani in A. In quel Siena, che fu poi promosso arrivando secondo, Bolzoni disputò 26 partite mettendo a segno 3 reti.
“Anche l’esperienza con Conte è stata formativa – ricorda il numero 36 del Bari -. Dopo due mesi con lui capisci esattamente che tipo di giocatore vuoi e puoi essere”.
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