Avellino, ancora tu!

Poule Scudetto Serie D, Coppa Italia Lega Pro, Serie C. Cambiano competizioni e obiettivi, eppure la trasferta ad Avellino sta diventando una tappa fissa, un appuntamento che si ripete con una costanza che ha dell’incredibile. Come per uno strano scherzo del destino, domenica i tifosi biancorossi torneranno, per la terza volta in appena 5 mesi, in Irpinia. Teatro della sfida sarà l’ormai notissimo Partenio Lombardi, per il cui settore ospiti la prevendita dovrebbe partire nel pomeriggio di domani. 19 maggio, 18 agosto: queste le date delle ultime due sfide in Campania. In entrambe le occasioni, al fischio finale sono stati i padroni di casa a festeggiare con il medesimo risultato: 1-0. Nella prima circostanza il Bari di mister Cornacchini, fresco di vittoria del campionato di Serie D ottenuta con due giornate di anticipo, affrontava un Avellino carico di entusiasmo per aver appena conquistato lo spareggio promozione contro il Lanusei. Quella di maggio fu una partita stregata per i galletti, che costruirono tantissimo, subirono almeno un paio di decisioni arbitrali molto discutibili, e furono infine puniti da un gol di De Vena. Ci si giocava la prosecuzione dell’avventura nella Poule Scudetto, e per il Bari la corsa finì con quella sconfitta, mentre per l’Avellino iniziava il volo verso il tricolore poi vinto in finale contro il Lecco. Nuova stagione, nuovo capitolo, e riecco l’Avellino, questa volta per la Coppa Italia Lega Pro: inseriti nello stesso girone eliminatorio dei biancorossi, gli irpini – con la squadra messa insieme in fretta e furia per via delle vicissitudini societarie – tendono un nuovo sgarbo agli ospiti. Nonostante un buon primo tempo da parte dei pugliesi, a spuntarla è nuovamente la squadra di casa, trascinata da un rigore realizzato da Di Paolantonio. Anche qui, la sconfitta costa carissima: i galletti, a cui sarebbe bastato anche un pari, sono fuori dalla Coppa. Un obiettivo poco importante, senza dubbio, ma in ogni caso un boccone amaro da mandar giù soprattutto per i tifosi, che da sempre nutrono un’accesa rivalità con i sostenitori biancoverdi.

Oggi le cose sono drasticamente cambiate. A partire da chi siede in panchina. È, infatti, notizia di questa mattina l’esonero dell’allenatore dell’Avellino Giovanni Ignoffo, che ha pagato una striscia di risultati tutt’altro che confortanti. Gli irpini non vincono esattamente da un mese: dopo il successo per 3-2 ottenuto in trasferta contro il Picerno, sono arrivate 4 sconfitte e un pareggio interno che hanno indotto la dirigenza a cambiare. Via Ignoffo, dentro l’«estroso» e già corteggiato in estate Ezio “Eziolino” Capuano, che vanta due campionati di Serie D vinti con Altamura (’95-’96) e Cavese (’96-’97), a cui hanno fatto seguito quasi 600 panchine tra Serie C, “vecchie” Serie C1 e C2, e una puntatina nella massima divisione belga. “È come essere arrivato al Real Madrid”, sono state queste le sue prime parole da neo tecnico dell’Avellino. Un bigliettino da visita niente male.

Anche il Bari è cambiato tanto. Anzi, a dirla tutta sembra completamente trasformato. Rivitalizzati dalla cura Vivarini, subentrato a Cornacchini prima della 6.a giornata, i galletti nelle ultime 4 partite hanno preso a marciare da primi della classe: un pareggio e 3 vittorie consecutive, con 8 gol fatti e uno subito (su rigore), e distanza dalla vetta portata da 5 a 3 punti. Con il tecnico di Ari, che ha ereditato dal suo predecessore un 3-5-2 che ancora oggi porta avanti, la squadra sta trovando una fisionomia sempre più definita. È migliorata l’intensità, si notano più cattiveria agonistica e più convinzione nei propri mezzi, si cerca maggiormente il gioco palla a terra. I calci piazzati vengono sfruttati alla perfezione, tanti calciatori apparsi irriconoscibili sembrano rigenerati e, soprattutto, la retroguardia si è trasformata in un bunker. La vittoria sulla Ternana, presentatasi al San Nicola da capolista, ha infuso negli uomini di Vivarini e in tutto l’ambiente una gran dose di entusiasmo. Una partita combattuta nel primo tempo e dominata nel secondo, che ha lanciato un chiaro messaggio al campionato: il Bari c’è.

Occhio, però, a non sottovalutare i “lupi”. Quello di Avellino è, da sempre, un campo ostico per il galletti, che su 20 precedenti fuori casa hanno trionfato in sole 3 occasioni (è ancora fresco il ricordo della vittoria festeggiata al 91’ grazie al gol di Cissè nell’aprile 2018). A livello ambientale il Partenio Lombardi ha spesso fatto sentire il proprio peso, e il cambio di allenatore porterà sicuramente stimoli e motivazioni ulteriori nello spogliatoio di casa. Le motivazioni, appunto. Quelle che mister Vivarini dovrà esser bravo a trasmettere ai suoi. Perché quando una partita sulla carta appare semplice, prenderla sottogamba è il rischio più grande che si possa correre. E il Bari, appena rientrato nel gruppone delle prime, deve fare di tutto per restarci.

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